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Andrew Taylor Still nacque in Virginia nel 1828, figlio di un pastore metodista e medico, trascorse la sua infanzia al seguito del padre nei suoi frequenti spostamenti tra diverse missioni per i nativi americani nei territori dell’allora Missouri Territory.
In giovane età, decise di seguire le orme del padre come medico. Dopo aver studiato medicina ed essere stato apprendista del padre, partecipò alla guerra civile.
Dopo la guerra civile e in seguito alla morte della moglie, di tre dei suoi figli, e di un bambino adottato (a causa della meningite spinale) nel 1864, arrivò alla conclusione che le pratiche mediche ortodosse del suo tempo erano spesso inefficaci, e talvolta dannose. Dedicò i successivi trenta anni della sua vita a studiare il corpo umano per trovare modi alternativi per trattare la malattia.
Still credeva che l’osteopatia fosse una scoperta necessaria perché come detto precednetemente le pratiche mediche del suo tempo, spesso, causavano un danno rilevante e perché la medicina convenzionale non era riuscita a far luce sull’eziologia e sul trattamento efficace delle malattie. Al momento della sua laurea, i farmaci, la chirurgia e gli altri regimi terapeutici tradizionali spesso causavano più male che bene.
La prima scuola che ebbe successo fu istituita nel 1892, l’American School of Osteopathy (ASO), con una classe di ventuno studenti fra uomini e donne. Il fine dichiarato nello statuto era “migliorare il sistema chirurgico, ostetrico, e in genere il trattamento delle malattie di quel tempo e porlo su basi più razionali e scientifiche”. Lo statuto avrebbe permesso il rilascio di una laurea in medicina tradizionale (MD), ma Still insistette per ottenere un riconoscimento distintivo per i laureati, e cioè DO, che stava per Diplomato in Osteopatia (più tardi divenne Dottore in Osteopatia).
Negli ultimi cinque anni del secolo la crescita sia della clinica sia della scuola fu spettacolare. I pazienti arrivavano da luoghi vicini e lontani, dopo aver sentito voci o letto resoconti di cure quasi miracolose.
La città di Kirksville prosperò e cominciò a considerare Still, all’inizio ridicolizzato, come un cittadino di immensa importanza, tanto che la sua statua si erge nella piazza cittadina.
In tutta la sua storia, la formazione clinica osteopatica si è sempre svolta in contesti di assistenza sanitaria di base: ospedali e studi medici, all’inizio del XX secolo esistevano diversi ospedali osteopatici, 20 a Chicago, 10 a Boston ecc… e il loro sviluppo su significativo soprattutto durante e dopo la II Guerra Mondiale.
L’osteopatia si diffonde al di fuori degli Stati Uniti:
I primi studenti internazionali dell’ASO divennero lo strumento di diffusione dell’Osteopatia in altri paesi, oltre agli Stati Uniti. La medicina osteopatica si diffuse rapidamente in Canada con il primo DO Canadese nel 1899.
Una figura chiave che fece approdare l’osteopatia in Europa è John Martin Littlejohn (1865-1947), proveniente da Glasgow (UK) emigrò negli Stati Uniti, dove stupito dai risultati del Dr. Still decise di diventare Osteopata. Fece rientro a Londra, e dopo una serie di discorsi pronunciati alla Società delle Scienze, nel 1917 fu fondata la BSO (British School Of Osteopathy), istituto che è tuttora un riferimento internazionale nel campo dell’insegnamento e della clinica osteopatica. In tutti gli stati europei in cui si è diffusa l’osteopatia vengono costituite associazioni di categoria che hanno contribuito a mantenere elevata la qualità e gli standard della formazione e della professione.
Il primo osteopata giunto in Italia nel 1979 è Alain Bernard, fisioterapista diplomatosi in Osteopatia alla BSO di Londra. Nel 1981 cominciò i primi corsi di Osteopatia nel suo studio di Roma.
Nel dicembre del 1982 viene avviato ad Ancona un primo corso in Osteopatia promosso dall’osteopata belga Eddy Deforest, direttore della neonata Associazione Italiana di Osteopatia (AIO), la scuola si trasferì 2 anni dopo a Milano (I.I.O.), iniziando il corso con dodici studenti. Nel 1989 viene fondato presso un Notaio di Chieti il ROI (Registro degli Osteopati Italiani) da Eddy Deforest e da Pasquale D’Antonio, con l’obiettivo di stimolare la diffusione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale dell’Osteopatia nel nostro Paese. Durante gli anni nascono varie associazioni, con il medesimo scopo di regolamentare e unificare il percorso di studi, tutelare gli osteopati dal vuoto legislativo italiano, garantire l’erogazione di servizi per la persona di qualità secondo criteri qualitativi e normativi unificati, interfacciarsi con i governi per promuovere un riconoscimento della professione anche in Italia.
Il 22 Dicembre 2017, con l’approvazione del Ddl Lorenzin, l’Osteopatia viene identificata come professione sanitaria in Italia.
È una terapia manuale, complementare alla medicina classica, incentrata sulla salute della persona piuttosto che sulla malattia; si avvale di un approccio manuale e si concentra sulla causa e non sul sintomo (spesso infatti la causa del dolore trova la sua locazione lontano dalla zona dolorosa), ricercando le alterazioni funzionali del corpo che portano al manifestarsi di segni e sintomi che possono poi sfociare in dolori di vario genere.
L’osteopatia è un sistema consolidato di assistenza alla salute, ricopre un ruolo determinante come supporto alle altre terapie, integrandosi all’interno del percorso riabilitativo e non solo, viene sviluppata anche come trattamento indipendente e di prevenzione.
Grazie ai principi su cui si basa l’osteopatia, interviene su persone di tutte le età, dal neonato all’anziano, alla donna in gravidanza.
I PRINCIPI DELL’OSTEOPATIA:
L’innovazione di Still si concretizza nei Princìpi cardine di cui ancora oggi l’Osteopatia si avvale:
UNITÀ DEL CORPO:
L’essere umano è un sistema complesso in grado di generare adattamenti, il suo stato di salute può essere influenzato dalle relazioni con l’ambiente (naturale o socioculturale), da fattori genetici/epigenetici e da fattori Psicologici.
L’individuo è visto nella sua globalità come un sistema composto da muscoli, struttura scheletrica ed organi interni che trovano il loro collegamento nei centri nervosi della colonna vertebrale.
Ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) e l’ambiente in cui essa vive è correlata dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell’intera struttura: dunque, il benessere e la salute.
AUTOREGOLAZIONE:
Il Dott. Still, affermava che il corpo contiene in sé stesso tutti i mezzi necessari ad eliminare e prevenire le malattie. Questo a una condizione, cioè che i sistemi di autoregolazione siano liberi di funzionare correttamente, che non ci sia alcun ostacolo sulle vie della nutrizione tissulare (arterie, vene, nervi e sistema linfatico) e su quelle dell’eliminazione dei rifiuti.
L’Osteopatia mira a ristabilire l’armonia della struttura scheletrica di sostegno al fine di permettere all’organismo di poter trovare un proprio equilibrio ed un proprio benessere.
Dunque non è il terapeuta che guarisce, ma il suo ruolo è quello di eliminare gli “ostacoli” alle vie di comunicazione del corpo al fine di permettere all’organismo, sfruttando i propri fenomeni di autoregolazione, di raggiungere la guarigione.
RELAZIONE TRA STRUTTURA E FUNZIONE:
Il Dr. Still concluse che l’Osteopatia poteva riassumersi in un’unica frase “la struttura governa la funzione”.
Cosa voleva dire, che ogni funzione del corpo può essere perfetta solo se la struttura portante è perfetta; se tale equilibrio è alterato per qualsiasi motivo, ci si trova di fronte ad una disfunzione osteopatica, caratterizzata da una zona corporea in cui è andata persa la corretta mobilità.
L’organismo reagirà a tale disequilibrio creando delle zone di compenso con adattamenti corporei non favorevoli al benessere generale dell’organismo.
Esistono vari motivi per rivolgersi all’osteopata, relativi ai benefici che possiamo trarre dall’osteopatia.
Il primo di questi motivi è quello di fare un check-up generale in quanto l’osteopata è in grado di rilevare problemi allo stato potenziale.
Il secondo motivo per il quale ci si rivolge all’osteopata: dopo aver identificato un problema o dopo averne cominciato a sentire i primi sintomi, l’osteopata può applicare tutta una serie di trattamenti a scopo preventivo.
Infine, se non ci siamo rivolti ad un osteopata per uno screening e abbiamo ignorato i sintomi relativi ai problemi che il nostro corpo ci segnalava, facendoli divenire cronici, possiamo chiedere un aiuto per trattamenti di cura.